Sforzesca di Vigevano (PV) - 23^ Sforzesca in verde
-
Scritto da Ettore Comparelli - lunedì 02 giugno 2008
Oggi ho partecipato ad uno dei “gioielli” delle non competitive del calendario Pavese, che si disputa da 32 anni in questa piccola ma suggestiva località a due passi da Vigevano.
La Sforzesca è così chiamata perché fu fondata dal Signore di Milano Ludovico Sforza, detto il Moro, che bonificò una vasta zona completamente incolta ricavandone prati, campi coltivabili e vigne.
Il ritrovo della gara è situato nel cortile d’onore della Villa Saporiti, dove c’è un’animazione da corte d’armi rinascimentale: le cucine sono in fermento; l’esercito dei valorosi atleti è schierato per la partenza; non mancano i mercanti, i saltimbanchi e anche… qualche buffone di corte come me!
Un vasto pratone incolto è stato destinato a parcheggiare i… destrieri. Il cartellino d’iscrizione costa pochi euro e comprende una confezione di caffè.
Tante le facce note; quattro chiacchiere con piè-veloce Achille che mi fa notare che oggi c’è anche la sua “coridora veneta”. Ciacolàr co’ la Eleonora de Treviso è uno spasso, parla sempre lei! “Cosa te ghè meso l’ultima maratona? Mi son tornada a star soto le sinque ore e mesa; a metà gara mè sero proprio ‘a ultima ma poi dopo ghe n’ò pasai vintinove; a g’ò anca ciapà el titolo de campionesa; va ben che ga seri la sola vecia…” Sempre modesta, come se fosse una colpa essere stata l’unica over… anta a chiudere quella maratona! Peccato non avere tempo di contarsela su ben ben; siamo pronti per partire; le distanze sono per tutti i gusti: 7, 15, 23 e 33 km.
Il percorso è una vera chicca; uno splendore di stradette, sentieri, boschi ombrosi, ponticelli, pioppeti, prati fioriti, tutto all’interno del Parco del Ticino. La mente è affascinata dalla bellezza della natura circostante ed allietata dal canto di tante specie di uccelli. Niente traffico, niente auto, niente rumori molesti, niente odori puzzolenti, niente pm10 e senza pagare l’ecotass!
L’organizzazione è ottima; ben segnalati i vari percorsi; presidiati i punti “strategici”; ben posizionati e forniti di tutto i ristori; a fine gara poi nella corte della villa le vivandiere dell’Avis sforneranno un sacco di leccornie: risotto, bruschette, frittelle di mele (che buone!!!).
Parto per la 23 km e per i primi 5 km, fino alla deviazione della 15 km, mi fa compagnia Edda, la mia Pupillona preferita; poi continuo senza forzare (domani vorrei fare un’altra tapasciata di 18 km) cercando di godere al massimo della natura che mi circonda; al terzo ristoro arrivo un po’ affaticato; c’è un tratto avant-indrè; al ritorno… una celestiale visione, un angelo… caduto in volo mi avvicina con un “Ciaooo Ettore”; farfuglio “Ma tu cosa ci fai qua?” e lei mi risponde “Ma Ettore, qui siamo a casa mia”. Finalmente riconosco la Manuela Merlo, la splendida “padrona” della Scarpa d’Oro di Vigevano, la mia preferita (la mezza! non la Manuela… o meglio… diciamo pure entrambe!).
Sta facendo la 15 km con un amico ed il suo cagnolino; intuisco che la Manu vorrebbe parlarmi ma io, preso dal mio solito “furore agonistico” riparto subito per gli ultimi 7 km; poi… rallento più che posso sperando di essere raggiunto ma… non ce la faccio! Lo striscione del traguardo arriva troppo presto.
Comunque riporto di seguito fedelmente tutto quello che la Manuela mi avrebbe sicuramente detto, se solo le avessi lasciato il tempo di farlo. “Ettore, ma lo sai che il tuo amico Fabio Maderna sta diventando un’ossessione! Ogni volta che mi vede, mi obbliga a correre con lui e si mette d’accordo col suo socio Paparaz-Mandelli per farsi scattare foto a raffica; poi, come se non bastasse, le pubblica su un sito scandalistico dove scrive guasconate e si vanta coi suoi amici di correre sempre circondato da belle donne! E li fa schiattare d’invidia! Non ne posso proprio più… E pensare che io preferirei correre con te che sei più simpatico, più bello e più veloce” (NdC – nota del Compa: una e una sola di queste tre affermazioni è palesemente falsa…).
Avrei voluto consolare Manuela dicendole che non è l’unica nel mirino del perfido Maderna; anche il povero Podista Parvenu è sotto tiro; si becca freddi gavettoni a fine gara e viene sistematicamente retrocesso di diverse posizioni nelle classifiche del CorriMilano…
Che serpenti questi amici!
Alla prossima,
Ettore “Sforzesco” Comparelli
-
Scritto da Ettore Comparelli - lunedì 02 giugno 2008
Oggi ho partecipato ad uno dei “gioielli” delle non competitive del calendario Pavese, che si disputa da 32 anni in questa piccola ma suggestiva località a due passi da Vigevano.
La Sforzesca è così chiamata perché fu fondata dal Signore di Milano Ludovico Sforza, detto il Moro, che bonificò una vasta zona completamente incolta ricavandone prati, campi coltivabili e vigne.
Il ritrovo della gara è situato nel cortile d’onore della Villa Saporiti, dove c’è un’animazione da corte d’armi rinascimentale: le cucine sono in fermento; l’esercito dei valorosi atleti è schierato per la partenza; non mancano i mercanti, i saltimbanchi e anche… qualche buffone di corte come me!
Un vasto pratone incolto è stato destinato a parcheggiare i… destrieri. Il cartellino d’iscrizione costa pochi euro e comprende una confezione di caffè.
Tante le facce note; quattro chiacchiere con piè-veloce Achille che mi fa notare che oggi c’è anche la sua “coridora veneta”. Ciacolàr co’ la Eleonora de Treviso è uno spasso, parla sempre lei! “Cosa te ghè meso l’ultima maratona? Mi son tornada a star soto le sinque ore e mesa; a metà gara mè sero proprio ‘a ultima ma poi dopo ghe n’ò pasai vintinove; a g’ò anca ciapà el titolo de campionesa; va ben che ga seri la sola vecia…” Sempre modesta, come se fosse una colpa essere stata l’unica over… anta a chiudere quella maratona! Peccato non avere tempo di contarsela su ben ben; siamo pronti per partire; le distanze sono per tutti i gusti: 7, 15, 23 e 33 km.
Il percorso è una vera chicca; uno splendore di stradette, sentieri, boschi ombrosi, ponticelli, pioppeti, prati fioriti, tutto all’interno del Parco del Ticino. La mente è affascinata dalla bellezza della natura circostante ed allietata dal canto di tante specie di uccelli. Niente traffico, niente auto, niente rumori molesti, niente odori puzzolenti, niente pm10 e senza pagare l’ecotass!
L’organizzazione è ottima; ben segnalati i vari percorsi; presidiati i punti “strategici”; ben posizionati e forniti di tutto i ristori; a fine gara poi nella corte della villa le vivandiere dell’Avis sforneranno un sacco di leccornie: risotto, bruschette, frittelle di mele (che buone!!!).
Parto per la 23 km e per i primi 5 km, fino alla deviazione della 15 km, mi fa compagnia Edda, la mia Pupillona preferita; poi continuo senza forzare (domani vorrei fare un’altra tapasciata di 18 km) cercando di godere al massimo della natura che mi circonda; al terzo ristoro arrivo un po’ affaticato; c’è un tratto avant-indrè; al ritorno… una celestiale visione, un angelo… caduto in volo mi avvicina con un “Ciaooo Ettore”; farfuglio “Ma tu cosa ci fai qua?” e lei mi risponde “Ma Ettore, qui siamo a casa mia”. Finalmente riconosco la Manuela Merlo, la splendida “padrona” della Scarpa d’Oro di Vigevano, la mia preferita (la mezza! non la Manuela… o meglio… diciamo pure entrambe!).
Sta facendo la 15 km con un amico ed il suo cagnolino; intuisco che la Manu vorrebbe parlarmi ma io, preso dal mio solito “furore agonistico” riparto subito per gli ultimi 7 km; poi… rallento più che posso sperando di essere raggiunto ma… non ce la faccio! Lo striscione del traguardo arriva troppo presto.
Comunque riporto di seguito fedelmente tutto quello che la Manuela mi avrebbe sicuramente detto, se solo le avessi lasciato il tempo di farlo. “Ettore, ma lo sai che il tuo amico Fabio Maderna sta diventando un’ossessione! Ogni volta che mi vede, mi obbliga a correre con lui e si mette d’accordo col suo socio Paparaz-Mandelli per farsi scattare foto a raffica; poi, come se non bastasse, le pubblica su un sito scandalistico dove scrive guasconate e si vanta coi suoi amici di correre sempre circondato da belle donne! E li fa schiattare d’invidia! Non ne posso proprio più… E pensare che io preferirei correre con te che sei più simpatico, più bello e più veloce” (NdC – nota del Compa: una e una sola di queste tre affermazioni è palesemente falsa…).
Avrei voluto consolare Manuela dicendole che non è l’unica nel mirino del perfido Maderna; anche il povero Podista Parvenu è sotto tiro; si becca freddi gavettoni a fine gara e viene sistematicamente retrocesso di diverse posizioni nelle classifiche del CorriMilano…
Che serpenti questi amici!
Alla prossima,
Ettore “Sforzesco” Comparelli
Nessun commento:
Posta un commento