da podisti.net a cura di ettore comparelli
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Casorate Primo (PV) - StraCasorate
Scritto da Ettore Comparelli
Domenica 11 Gennaio 2009 15:18
Martedì ho “saltato” il Brembo a causa della neve; ne è scesa tanta, ma i Runners Bergamo sono stati tanto bravi da riuscire a far disputare la maratona. E bravissima è stata anche Wonder-Moratti che a Milano ha gestito l’emergenza in modo eccezionale… a parole: purtroppo io mercoledì e giovedì sono andato al lavoro a Milano e ho trovato una situazione a dir poco disastrosa; ma tanto oggi come oggi l’importante è “Credere, Obbedire e… fare la scorta di vaselina!”.
Ma anche con tutta questa neve non ho voluto mancare agli appuntamenti di questo week end.
Sabato pomeriggio c’era la prima tappa del Cross Brianzolo; essendo Campione in carica (ok, solo del titolo a squadre ma… non facciamo i pignoli!) non potevo mancare.
Ritrovo al Mumbèll di Capriano di Briosco dove i servizi consistono in un gabanòt pien de paja e basta! Più spartani di così! E se a qualche donzella ghe scapà de pisà… cassi sò!
In compenso il panorama sui monti lecchesi e sulla vallata riempie gli occhi; all’arrivo incrocio il Valsecchi all’esordio tra i vegèt essendo neo-cinquantenne che, da atleta scrupoloso, ha visionato il campo gara e mi avverte: “Qua ci vogliono i chiodi lunghi!”. Chiodate? Minchia ma io ho solo le slick…
Già il percorso di Capriano è il più duro del campionato, farlo poi tutto sulla neve… a ghè da murì! Un soleggiato e quasi caldo pomeriggio brianzolo ha visto il pratone riempirsi presto di tanti atleti e di… qualche intruso come me. Nutritissimo il gruppo Road col nuovo capitano Cristiano “Lord Blacks” che ha cannato subito la scelta del gazebo, portando quello rotto.
Come sempre partono prima i vecchietti e già dopo 200m di salita capisco che sarà dura arrivare al traguardo; per fortuna il mio abituale avversario soffre più di me il terreno di gara e gli lascio volentieri l’ultima piazza.
Chiudo stremato sprintando come al solito coi ragazzini della… gara successiva, però a me non me le hanno date le merendine perché sono troppo cresciuto!
Domenica mattina invece volevo provare una tapasciata che non avevo mai fatto, la StraCasorate. Passo da Molino a caricare Michael, siamo sotto zero ma non sembra ci sia nebbia per cui via verso Casorate Primo. Non sembrava, ma la nebbia la troviamo eccome. Dopo Binasco sembra di entrare in un territorio di fiaba: prati innevati, alberi carichi di galaverna, cascine coi ghiaccioli che scendono dai tetti, il tutto sotto una densa coltre di nebbia che attenua anche i rumori. Scendiamo dall’auto che siamo 8 sotto zero! Non faccio in tempo ad infilare i guanti che già ho le mani congelate. Ritiro il cartellino e guardo l’ora: minchia, la prima pirlata del giorno! Via di corsa verso il parcheggio dove il Garmin per fortuna è ancora lì sul tetto dell’auto.
Sulla mappa del percorso segnalano che la distanza dei 16 km è stata ridotta di 3 km per evitare lo sterrato ghiacciato. Bene, ma faccio comunque i 21 km. E dopo 500m dove si infila il percorso? In un bello sterrato ghiacciato!
Per fortuna su tutti i sentieri c’era quasi sempre una traccia percorribile ed il rischio ghiaccio era limitato a pochi tratti. Davvero incantevole il percorso lungo il Naviglio di Bereguardo con le sue chiuse ed il ponte a schiena d’asino, la corte fortificata di Fallavecchia, l’imponente complesso monastico di Morimondo, campagne incantate con gli alberi ricoperti di cristalli ghiacciati.
Buona nel complesso l’organizzazione con il percorso ben disegnato con indicazioni precise e tanta gente a presidiare gli incroci che con questo gelo sono da ringraziare davvero di cuore. Originali e simpatiche le frecce direzionali colorate sulla neve.
Quand che fà inscì frècc a me scàpa sùbit de pissà; mi accosto sul bordo e càsci dènt la màn in da la pàta; “Porca vaca ma in duè a l’è finì stò pirla? Al tròvi pù. Sarò minga diventà cume quei lì de l’harem? Rùga e rùga e dal tànt càl s’è ritirà a la fìn a riesi a tiràl foera! E intant ca pissi al tàca a burbutà e a rump i bàll: “Il mio contratto stabilisce che non debba fare prestazioni sotto zero! Tà poedet minga tiràm foèra quand el fà inscì frècc… A ghò minga pù vìnt ann e sa poè minga sèmper pretènd… anche per quelle altre prestazioni lì neh, sono mica più un giovinotto! Guarda che mi rivolgo alla Lipu”
Che rumpiball d’un pirla! A ghè do una bela scurlìda rinfursàta prima ca gà rèsta tacà un candelòt, al ricascì dènt, scancèli da la nèf cul pè el segnàl culùr giàld paierìn prim de fàga sbaglià strada a un quaivùn cal rìva dòpu e via di nuovo di corsa.
Nonostante il freddo buona la partecipazione di runners. Al primo ristoro mi raggiunge uno dei più bei sorrisi dell’Avis Vigevano, quel Fiorellino dell’Anna Maria: la saluto e la guardo: “Mizzica ma c’hai ciglia e sopracciglia imbiancate dalla galaverna!” “Ma tè, guardati la tua barba!”
Insomma eravamo imbiancati come le piante: ogni “pelo” esposto era ricamato di galaverna!
Devo dire che è stata comunque un’esperienza davvero unica! Il sole è poi sbucato a fine gara e la temperatura ne ha subito risentito: al traguardo al sole era meno cinque… Brrrr, che frècc!
Alla prossima,
martedì 13 gennaio 2009
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